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Riflessioni, insegnamento della Chiesa Cattolica
e Messaggi Celesti della carismatica Gianna Gelfusa
sulla moda scandalosa

Quando si parla della moda, ed in particolare dello scandalo che essa provoca, ciò non è gradito sia ai laici che ai sacerdoti.
I laici dicono: «Dio guarda il cuore, non l'abito»; i sacerdoti affermano: «Dobbiamo annunciare Cristo! Basta con la predicazione moraleggiante, e poi, se si richiamiamo i fedeli sulla moda non vengono più in Chiesa».
I sacerdoti hanno paura di richiamare perché non vogliono perdere il consenso dei fedeli; il rispetto umano li rende cani muti (cfr. Is 56,10-11); anch'essi hanno dimenticato il senso del pudore: il silenzio pastorale ha aperto la porta alla moda scandalosa, la cristianità è profanata dall'impudicizia.
Betania è un'opera che chiede il "santo comportamento" che tutto si compendia nella carità, cioè nell'amore verso Dio e nell'amore verso il prossimo (cfr. Rm 13,9-10; Gal 5,14; Col 3,14).
Lo scandalo è un peccato contro la carità; per questo i messaggi celesti più volte ritornano sul dovere morale dei cristiani di vestire secondo le esigenze del pudore e sulla responsabilità grave che hanno i pastori di evangelizzare questo valore insopprimibile della persona e ancor più della dignità dei figli di Dio: il pudore non può essere cancellato dall'etica naturale né, tanto più, dalla morale cristiana.

IL CATECHISMO DELLA CHIESA CATTOLICA (CCC), parlando dello scandalo, insegna che esso: «è l'atteggiamento o il comportamento che induce altri a compiere il male. Chi scandalizza si fa tentatore del suo prossimo; attenta alla virtù e alla rettitudine; può trascinare il proprio fratello nella morte spirituale. Lo scandalo costituisce una colpa grave se chi lo provoca con azioni o omissioni induce deliberatamente altri in una grave mancanza» (CCC 2284). «Lo scandalo può essere provocato dalla legge o dalle istituzioni, dalla moda o dall'opinione pubblica» (CCC 2286). Dunque Il Catechismo della Chiesa Cattolica afferma apertamente che una delle cause dello scandalo può essere la moda!

L'EPISCOPATO DEL LAZIO, in occasione della quaresima del 1949, con Lettera Pastorale lamentava: «La moda si fa sempre più audace ad insidiare coscienze e a rovinare innocenze; dilaga ovunque nelle strade, nei ritrovi, nei teatri: valica le Porte del Tempio e si spinge fino all'altare ad insultare Gesù in Sacramento. Si fa della moda una legge a cui si deve obbedire ciecamente».

Ai nostri tempi la situazione si è aggravata ulteriormente. In molte Chiese donne con abiti scandalosi ricevono tranquillamente la Santa Comunione o vanno all'Ambone, cioè al luogo dal quale viene annunciata la Parola di Dio. A proposito di questa usanza ormai diffusa, scrive il Domenicano contemporaneo PADRE RAIMONDO SORGIA, sotto lo pseudonimo di Jean De la Maioson: «Temo che, a dispetto di ogni ottimismo, le reazioni e i pensieri di quanti occupano la navata centrale o le cappelle con vista sul presbiterio non debbano essere altrettanto elevati e spirituali» (Un po' di galateo (anche in Chiesa) non guasta, Elledici, 1996).

Il BEATO lLDEFONSO SCHUSTER, Arcivescovo di Milano, già nel 1943 scriveva: «I buoni, scandalizzati e nauseati, vanno ripetendo: "Ma perché l'Autorità Ecclesiastica non interviene? Perché essi debbono permettere di queste sconcezze in Chiesa?"». Proseguendo la sua lettera pastorale, risolutamente afferma: «A Noi sembrerebbe di tradire il Nostro ufficio di Pastore d'anime, se ancora una volta non richiamassimo tutti i fedeli dell'Arcidiocesi ad una seria considerazione di questo nostro monito, e se non adoperassimo altresì tutti quei mezzi che sono a nostra disposizione per impedire tanto male: almeno in Chiesa, possiamo e dobbiamo intervenire noi!». E dopo aver elencato severe disposizioni per far cessare tanto scandalo così prosegue: «Diminuiranno i fedeli in Chiesa? Può accadere che queste nostre disposizioni allontanino dalla Chiesa, e forse anche dai sacramenti, parecchie persone, ostinate nella loro cattiva abitudine. Ma ognuno comprende che è molto meglio per la Chiesa amputare le membra cancrenose per salvare almeno le sane. [...] Ora, non è chi non vede che questi cristiani che si ostinano a seguire una moda scandalosa e pagana, non solo non hanno niente di eroico, ma sono del tutto indegni di appartenere alla Chiesa [...]. Abbiamo impartite queste disposizioni per la Casa del Signore perché almeno in Chiesa è il Vescovo che deve comandare con autorità. Però preghiamo e scongiuriamo i fedeli a seguirle anche fuori di Chiesa, memori che il corpo nostro è Tempio dello Spirito Santo.

SAN PIO DA PIETRELCINA, apostolo del sacramento della penitenza, non accettava al confessionale le donne che non avessero la gonna lunga sotto il ginocchio.

SAN TOMMASO D'AQUINO afferma che lo scandalo è il peccato dei peccati perché provoca la rovina spirituale del prossimo e si oppone direttamente alla carità (Summa Th., II-II, q.169, a. 2) che invece ne esige la salvezza eterna.

Nel Vangelo, GESÙ risolve il problema morale dell'abito in forma diretta, anche se implicita, quando parla dello sguardo impudico: «Avete inteso che fu detto: Non commettere adulterio; ma io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore» (Mt 5,27-28). Lo sguardo, accompagnato da desiderio impuro, verso qualsiasi donna è colpevole come l'adulterio. Qui occorre fare una decisiva distinzione. Se la donna è vestita decentemente e ha un atteggiamento ispirato a onestà e modestia, la colpa del desiderio impuro è imputabile soltanto alla malizia dell'uomo, che l'ha guardata e desiderata. Ma se la donna è vestita in modo immodesto tale da provocare l'uomo, c'è una colpevolezza anche nella donna che è appunto il peccato di scandalo. La donna è responsabile del peccato dell'uomo che l'ha guardata con concupiscenza. Ella lo ha indotto al male, facendosi strumento di tentazione. Gesù nel passo evangelico, dove condanna lo sguardo concupiscente dell'uomo, condanna altresì l'abbigliamento scandaloso della donna che lo ha provocato!

Sono numerosi i messaggi celesti nei quali si parla della moda e dello scandalo derivato dall'abbigliamento. Ne facciamo di seguito una piccola raccolta.


Messaggi Celesti sulla Moda
(pubblicati con Nulla Osta ed Imprimatur della Diocesi Suburbicaria di Palestrina)


«(Al sacerdote) Figlio, non puoi comprendere la durezza di tanti cuori. Non si commuovono, vanno per le strade... come... bestie. Come bestie. Non voglio guardare le bestie. Non mi conoscono, non mi conoscono nell'opera di bene. Non c'è l'obbedienza alla mia parola. Un marciume, figlio! Si sporcano gli occhi che guardano la terra! Ecco perché ho chiesto che la mia immagine deve essere vivente. Perché deve essere vittima di tanti peccati.
Quanti occhi non possono rimanere puri per la feroce battaglia del maligno! Il mio gruppo: gruppo di riparazione, gruppo di esempio. Non mi comprendono. Parla, parla senza paura, parla chiaro.
Voglio che il mio gruppo sia la vera mia immagine se vuole essere gradito a mio Padre: opere di bene in tutte le occasioni. Questo sarà il profumo che si getta su tanto marciume. Questo è il mio aiuto, figlio del mio Cuore. "Al Padre riconciliaci, al Padre raccomandaci, al Padre presentaci, mio Gesù!" » (messaggio di Gesù, 12 giugno 1967).




«Voglio essere amato, creduto, veduto in questo gruppo. Tutto deve cambiare in voi. Non ci deve essere in voi più nulla che offende Iddio. Tutto deve essere puro. Nel mondo, figli, non trovo più purezza, purezza! Figli miei, voglio i cuori puri, voglio che si ami! Se mi si ama, si opera. [...]
Primo: purezza di cuore; secondo: di mente; terzo: di ogni azione.
Vestitevi! Se si vuole essere uniti alla Madonna, non si deve vestire come vuole la moda di satana. Attenzione! Il male vuole entrare anche in voi. Siate unite alla Mamma Celeste e vincerete questa dura battaglia di satana. Combattete per voi e per i vostri cari. Siate forti. Avete con voi la Fortezza, la Vincitrice» (messaggio di Gesù, 25 luglio 1967).




«Il male vuole fare stragi sul mondo! Ecco perché combatte me. Un vero disastro sta accadendo nel mondo. Non mi si ascolta, non mi si chiama, non mi si prega, non mi si crede. I peccati hanno sorpassato i limiti! Dove, dove, figli miei, non si trova il peccato? Dove? Non c'è più purezza in nessun posto. Dove si può guardare che non ci sia scandalo? Anche nei posti più sacri si dà scandalo. Figli miei, tutto si mette a tacere; tutto con la massima indifferenza. Nessuno prende iniziative per il modo disastroso del vestire. Dove vogliono arrivare? Non c'è perdono per quelli che lasciano tanta libertà. Non è questo un marciume? Il male avanza senza che sia impedito. Dove sono i buoni? Come si può vincere senza combattere? Voglio che da qui parta questo mio desiderio. Voglio che la Santa Chiesa si impegni a proibire questa moda del vestire terribilmente sconcia. Voglio che in tutte le chiese si condanni questa grande offesa a Dio che vi è presente. Non è gradito a Dio che si accetti nella sua casa un tale disordine. In questo modo si va ad offendere Iddio. Non si può accettare nella casa di Dio chi si presenta in tali condizioni.
Voglio che la mia santa parola arrivi al Papa. Voglio che il suo grido paterno si diffonda in tutto il mondo. Che sia severamente proibito il vestito corto. Voglio che i miei figli sacerdoti possano liberamente aprire gli occhi verso i loro fedeli. Non c'è più rispetto per Iddio e per i suoi consacrati. Il male vuole arrivare fino all'altare!...
Figli miei, consolatemi con questa giaculatoria: "Mater purissima, prega per noi e per il mondo intero".
Non vi lascerò mai soli» (messaggio di Maria SS.ma, 19 marzo 1968).




«Quante figlie e figli non hanno cura della loro anima e nemmeno del loro corpo: l'anima in perdizione, il corpo marcio. Quel corpo che deve essere puro tempio di Dio, ne fanno come carne al pasto dei leoni. Quei figli che sono stati chiamati a far parte della famiglia di Dio!
Figli miei, il mio Cuore vuole portare soccorso. Avanti figli, siatemi di aiuto, non lasciatevi sfuggire nessuna occasione. Sul vostro cammino metterò delle anime che hanno bisogno. Dite loro quanto conoscete che è bene. Siate puri, puri di cuore, puri con le vostre parole, pure con le vostre azioni, puri in tutto. Coprite il corpo per il rispetto, perché il corpo è tempio di Dio e degni sarete di portare Dio nel vostro cuore» (messaggio di Maria SS.ma, 12 settembre 1968).





«Non mi si fa notte, non mi si fa giorno perché Io sono Luce, Luce eterna! Tutto in questa terra è divenuto buio, notte. Notte... perché si ignora la Fonte della Luce. [...]
Tutto è male ciò che non è bene. Ciò che non è bene, è male, è male... anche quando tutti fanno egualmente.
(Ad una presente). Cambia, figlia, cambia. Deve essere santo anche il tuo vestito. Quando il cuore è santo, tutto deve essere santo. Risorgi in Dio! Un mondo che si abbassa fino al livello delle bestie. Tutti uguali, tutti nudi come le bestie! Questi sono cagione di tanti castighi, di tanto buio. Chi non è gradito a Dio è gradito al mondo. Chi è gradito al mondo, non è gradito a Dio. Figli, figli, figli della Luce, accettatela la mia Luce, riempite i vostri cuori. [... ]» (Spirito Santo, 10 gennaio 1969).




«Figlie, quanto male ha portato questa moda! I miei occhi non dovrebbero più guardare la terra. Figlie, e come si segue! Con quanta attenzione! Come debbo farmi capire? Figlie, non è giustificato questo peccato per il fatto che è di moda» (messaggio di Maria SS.ma, 23 giugno 1969).




«Figli, con quanta disinvoltura si cammina nelle strade guardando ciò che è proibito di vedere! Non voglio dirvi di più. Quanti occhi sono rimasti puri, se nelle strade c'è tanto male da vedere? Come si può dubitare che non è male vedere ciò che è male?
Mio Dio, pietà! Bisogna pur muoversi e fare un gruppo che si opponga a questi gravi disordini. Figli miei, la moda non giustifica il peccato!
Figli, fate un'organizzazione con quei pochi sacerdoti che vi accompagnano e mandatela avanti, prima alla Chiesa. Bisogna intervenire con tutte le potenze divine e umane e far cadere, distruggere questi disastri che si sono addirittura stabiliti in tutti i luoghi, in tutto il mondo. Non è male solo per quelle che vanno in questo modo sconcio, ma è male anche per quelli che le lasciano andare. E allora, a chi manca il male?
Figli, non posso, non voglio tacere, non compirei la mia missione. Un Cuore che ama deve operare sempre e in tutti i modi per fare del bene.
Io con voi, voi con me nell'opera di bene, per voi, per tutti» (messaggio di Maria SS.ma, 12 novembre 1969).




«I vostri cuori affidateli alla divina Provvidenza. Iddio sa di che cosa deve riempire i vostri cuori. Non fateli riempire dal mondo marcio, marcio e schiavo della moda!
La moda... la moda... non c'è altro da fare che piangere, piangere, piangere per le anime e anche per i corpi. Tutto è disprezzato, anime e corpi.
(Al sacerdote) Figlio, come si può accogliere con benevolenza un'anima che segue la moda? Come posso portarla al mio fianco? Se non si distacca dal male non può seguire il bene. Parla, figlio, parla, tutto deve essere regolato come vuole Iddio, non come vuole il mondo della moda. (Alle giovani) È lo stesso che vi guarda e che vi disprezza, che vi guarda e vi disprezza! Il maligno spinge e accusa.
Cuori liberi, puri, siate contente, fiduciose. Fatevi amare dai buoni; i buoni cercano le buone. Vestitevi fino al punto di farvi guardare, guarderanno con ammirazione, non con disprezzo. Siate forti nell'interno e nell'esterno. Questi sono i veri onori, la vera grandezza. Non mai si dica con la vostra bocca: "Si deve andare così, questa è la moda". È si la moda, ma non è la moda di Dio (sulle ginocchia scoperte di una giovinetta seduta, la persona strumento stende un velo bianco).
Figlie del mio Cuore Immacolato, sono contenta di potervelo dire. E come, come sarò contenta se ciò che Io vi dico voi lo farete! Che cosa vi potrebbe mancare se Io fossi tanto tanto tanto contenta di voi? Voi dovete comportarvi nel modo che siete gradite a Dio e Lui sa come farvi felici. Il mondo, la moda, non possono farvi felici; e se non possono farvi felici che cosa fanno? Che cosa fa il mondo con la sua moda scandalosa, terrorizzante non solo all'occhio di Dio, ma all'occhio del mondo stesso?
[...] Il mare è tanto bello ed è... tanto sporco. Si va a godere il mare e a offendere crudelmente il Donatore. Con i doni che dà, viene offeso » (messaggio di Maria SS.ma, 22 luglio 1970).




«Che cosa rimane di buono in una creatura che non sente più nemmeno la vergogna di camminare senza vestiti come la bestia? [...] Bisogna vestirsi all'interno e all'esterno. All'interno la grazia e all'esterno il vestito decente. Come si può essere graditi all'occhio di Dio?» (messaggio di Gesù, 13 novembre 1970).




«In Cielo non c'è moda e non si giustifica il peccato perché va di moda. Iddio, la sua parola, non cresce, non diminuisce. Così è tutto ciò che è Dio. Bontà, Amore, Misericordia, camminano sempre nello stesso modo. Se tutto cammina nello stesso modo, anche la Giustizia non è mai stata ingiustizia; è sempre rimasta quella che era. Non ci sono modi di pensare, non c'è una mezza misura; il male è male, bisogna combatterlo, bisogna liberarsene.
Per esserci il bene bisogna che non ci sia il male. Non si può rispettare la propria coscienza quando la propria coscienza non vuol conoscere, riconoscere che la Verità è soltanto colui che è la Verità. Bisogna conoscere le sue parole, approfondirle e praticarle. Non si può, non si deve prenderne una parte e scartarne un'altra. Le sue sante parole vanno tutte praticate. Non si deve dire: "Questo sì, ma quest'altro no" » (messaggio di Maria SS.ma, 25 novembre 1970).




«(la persona strumento fa cenno a due presenti in abbigliamento non gradito e le allontana. Carezza il sacerdote sospirando con profonda sofferenza) Come debbo parlare, per farmi capire? Non ci sono mezze misure, non si deve seguire il mondo, se si vuole seguire Iddio. Non ci si deve vestire come vuole il mondo; ci si deve vestire come vuole Iddio. Figli miei, sono sorpassati i limiti, il male straripa dappertutto. Non c'è nessuno che si batte per fermarlo, si lascia libero, se non ci si va addirittura dietro.[...] Nella mia Chiesa passano tutti liberamente. Dove sono i miei seguaci?
Misericordia sì, ma mai sola, è sempre al suo fianco la santa giustizia. Santa sì, ma giustizia. Ci si lascia portare dalla corrente, la corrente del mondo: aggiornamenti. La moda non è giustificata dalla misericordia, deve passare dalla giustizia. Ecco perché bisogna combatterla» (messaggio di Gesù, 18 aprile 1971).




«In Chiesa, chi c'è in Chiesa? Si sa chi c'è, c'è Dio, vivo, vero, e come ci si deve presentare? E come ci si deve preparare per riceverlo nel cuore? Come possono essere a posto, preparati nell'interno, se sono tanto sconci nell'esterno? Mascherati, nudi, ci si presenta a Dio?
Figlio mio, i suoi ministri indulgenti, figlio, indulgenti, lasciano via libera! Tutto è giustificato anche per la Chiesa; i sacerdoti giustificati. Sulla moda del maligno anche loro sono d'accordo! Sono ministri fedeli questi che giustificano il male con tanta facilità?
Figlio mio, Io non debbo giustificarlo; debbo gridare, combattere, difendere le anime che sono come gli agnelli in bocca al lupo.
O figlio mio, non posso dirti di più. Molto, molto, figlio, dovrei dirti. Se spesso ricordassero le sue parole (la persona strumento indica il Crocifisso): "Questa è casa di Dio; ne avete fatto una spelonca di ladri!"
Figlio mio, non basta, non basta combatterlo soltanto nelle Chiese il male: bisogna combatterlo in tutti i luoghi. Questa è la missione del buono e santo sacerdote» (messaggio di Maria SS.ma, 9 febbraio 1971).




«Figli miei, non è poco l'errore che si sta propagando nella Chiesa santa.
Come mi si rispetta, se non mi si fa rispettare? Anche le Chiese sono aperte alle... (sembra non poter dire ciò che pur vuole dire)... donne da teatro, alla carne che deve dar pasto al leone. Figli miei, se non si sollecita questo riparo sarò costretto a far chiudere la mia Chiesa fin che non vi si entra con il dovuto modo di rispetto alla mia Casa. È Casa di preghiera, non Casa di scandalo. Vi prego di intervenire con tutte le vostre forze. Non abbia paura chi deve difendere Me» (messaggio di Gesù, 27 giugno 1971).




«Che cosa ho fatto per dare alla donna la mia dignità? Mi sono io prima comportata nel modo come alla donna tocca. E come è avvenuto tanto cambiamento, tanta differenza fra me e le donne di questo tempo? Come si può usare il nome di cristiana, se da cristiana non ci si comporta in nessun modo? Non voglio che in questo luogo si entri indecentemente vestiti.
Non basta che il cuore sia buono, bisogna che tutto sia buono, interno ed esterno» (messaggio di Maria SS.ma, 22 giugno 1973).






«Non può mancare il male interno, quando c'è il male esterno. È un vero assurdo pensarlo e credersi buoni nel cuore, se non si è buoni in tutti i modi. Quando il male è sulla pelle, fa presto a entrare in tutto il corpo. Il veleno non avvelena soltanto quando si beve a sorsi e si manda nell'interno. Il veleno avvelena anche quando si porta nell'esterno.
Devi tu, figlio, spiegare questo mio pensiero, questo mio dire. Non voglio io spiegarlo in altri modi. Non può passare dalla mia bocca più di questo.
Bisogna fare attenzione se si vuole la salvezza dell'anima e la mia protezione» (messaggio di Maria SS.ma, 29 luglio 1973).




«Figlie, siate semplici, belle come le colombe, vestitevi bene, ma come tocca a voi, non come tocca a loro (la persona strumento indica gli uomini). Figlie, tutto deve funzionare bene, dovete essere donne come siete, buone, sante figlie. Se io vi dico figlie, voi dovete dirmi Mamma e se Io sono Mamma, come potrei essere contenta di avere figlie che seguono il mondo e non Me?» (messaggio di Maria SS.ma, 24 ottobre 1970).




«Figli miei, come posso in un cuore, posso in tutti i cuori; ma bisogna volermi e darmi e mettersi nel modo che Io possa mostrarmi per mezzo vostro.
Come posso mostrarmi per mezzo vostro, se voi siete del mondo? Come posso mostrarmi in pantaloni? Imitarmi per possedermi! Figli miei, ecco perché vi ho detto che sono la mendicante, perché quando mi si dà non mi si dà tutto! Io voglio tutto per potermi manifestare anche per mezzo vostro. Come posso mostrare in voi la mia presenza, se tutto non è adeguato alla mia presenza?» (messaggio di Maria SS.ma, 31 luglio 1973).




«(Prima di parlare guarda a lungo il gruppo delle giovani; quasi tutte indossano i pantaloni. L'atteggiamento e l'espressione del volto esprimono dolore).
Figli miei, sono venuta prima di tutto per voi, figli miei sacerdoti. Il vostro cuore è buono, ma non è buono come è buono il Cuore della Mamma!
La Mamma non ha potuto più tacere di fronte a questa terribile sconcezza (la persona strumento indica il modo di vestire delle giovani). La Mamma non ha paura di chiamare e richiamare i suoi figli che stanno camminando sull'orlo dell'abisso. Se non si fa presto a mettere riparo... non ci si salva.
(rivolta ai sacerdoti) Nonostante la vostra bontà, non c'è ancora il vero coraggio, il vero amore per gridare apertamente che bisogna mettersi nella via giusta. Figli miei, ecco perché io sono qui pellegrinante ad ogni paese, ad ogni città; perché il male si è infiltrato dovunque, ha infettato tutti i luoghi» (messaggio di Maria SS.ma, 24 agosto 1973).





Proponiamo in ultimo un importantissimo messaggio della Madre di Dio, dato a Mantova il 22 maggio 1983, Domenica di Pentecoste, alla presenza di ben otto sacerdoti e gruppo di preghiera.

«Quale giorno è questo per me (indica la statua della Madonna) e per voi! Voglio consolarmi e consolarvi.
Figli miei, sacerdoti, miei figli, come mi dà gioia potervi incontrare in tutti i momenti, in tutti i modi. Voglio difendervi, voglio proteggervi, voglio farvi salire sempre più in alto. Figli miei, io, la Mamma di Dio, la Mamma vostra, voglio mostrarvi sempre di più come mi è gradito potervi portare tutti i miei aiuti; voglio potervi parlare sì, nei vostri cuori, ma voglio parlare anche alle vostre orecchie; voglio portarvi i miei pensieri nelle vostre menti. Figli, bisogna difendersi e difendere tanti vostri fratelli.
Quanto male vi circonda, quanto male vi si porta ai vostri occhi!
Figli, è tanto necessario che il Cielo vi porti tanto bene ai vostri occhi, alle vostre orecchie. Quante parole vengono alle vostre orecchie, ma quante sono quelle parole che vengono dal mondo, che vogliono farvi crescere nella santità? Quanti sono, figli, che vengono a proteggere i vostri occhi da tante brutture, che portano tanti poveri uomini? Umani... che non vogliono controllarsi di come si debbono comportare per essere graditi all'occhio di Dio Padre.
Figli miei benedetti, voglio prendere di più i vostri cuori, voglio portarli sul mio Cuore Immacolato, voglio portarvi al vostro Rifugio, voglio allontanare dai vostri occhi il male, voglio prendere cuori disponibili che mi si donano per offrire, mostrare il bene.
O figli, i miei occhi vedono che cosa producono certe mode... mode negli abbigliamenti! Si scusano... poveri miei figli, vorrebbero scusarsi, giustificare il male con la sofferenza del caldo che porta il sole e non pensano che vi è un caldo che brucia molto di più, un caldo che brucia mille e mille volta di più e per l'eternità! (con tono forte).
Figli, voglio bocche, cuori, menti che abbiano a gridare che, mettersi in un modo scandaloso, porta all'inferno! Se non si ritorna in ginocchio, con il cuore affranto e piano di dolore e di rimorso, a chiedere perdono, non ci si salva!
Figli miei, voglio gridare io, voglio far gridare voi, che bisogna fuggire dal peccato, per potersi salvare, santificare per l'eternità. Figli miei, bisogna conoscere e praticare le sante leggi di Dio, bisogna conoscere la Mamma di Dio ed imitarla. Voglio chiamarvi figli, voglio chiamare “figli”, tutti, ma bisogna portarsi a questo posto di figli con un sano e santo comportamento. Povera umanità, se non dovesse ascoltare questo nome che viene dal Cielo. Quale nome potrebbe ascoltare per salvarsi? Voglio toccare le menti, i cuori, voglio correre nel mondo, voglio trovare mezzi che mi portano.
Figli miei... i miei mezzi siete voi, figli fedeli. Prendetemi di più, riempitevi di più, figli, di me, sono la vostra Mamma, vi voglio, vi debbo difendere, vi debbo guidare, amare per portarvi nella pienezza di un comportamento del tutto perfetto. [...]» (messaggio di Maria SS.ma del 22 maggio 1983, Vol. 13, n.67, Imprimatur Mons. Vittorio Tomassetti)

Siti collegati al Movimento:
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"E' nello spirito del Movimento rifuggire da ogni deviazione, errore, arbitrarietà, che si distacca dagli insegnamenti del Magistero della Chiesa Cattolica.  Il Movimento Mariano Betania vuole essere e rimanere eminentemente ecclesiale."
(dai Volumi "Gesù e Maria agli uomini d'oggi - pag.7)

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