"Non ci sono complottisti né non complottisti,
cospirazionisti né non cospirazionisti,
piuttosto ci sono persone che cercano la verità
ed altre che non la cercano" (G.C.)
cospirazionisti né non cospirazionisti,
piuttosto ci sono persone che cercano la verità
ed altre che non la cercano" (G.C.)
11 settembre 2001 - New York
Attentato al World Trade Center: il crollo del Building #7
Parte II
La caduta libera (free fall)
Complottisti o scienziati ? Il caso di David Chandlers
Dal momento dell'attentato, con il passare del tempo, si è sviluppato un movimento di persone che, sollevando dubbi ed interrogativi sulle versioni ufficiali rilasciate dagli enti governativi preposti alle indagini (per esempio il NIST), vanno chiedendo la riapertura di alcuni fascicoli e fanno un intenso lavoro di diffusione delle loro idee.
Questo movimento in alcuni casi è spontaneo e in altri è più organizzato (vedi l'associazione ae911truth.org di architetti ed ingegneri) ma in generale gli appartenenti vergono definiti "truthers". Navigando su internet o su youtube non è difficile imbattersi in video di un tale David Chandlers, docente di fisica in pensione e autore di numerosi video; assieme ad un ingegnere gestisce il sito http://911speakout.org . |
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David Chandlers ha mostrato in maniera chiara e circostanziata, propria di un docente di fisica, che la dinamica del crollo delle torri, ed in particolare del WTC-7 (che molti non sanno nemmeno essere il terzo grattacielo crollato l'11 settembre) è per un significativo intervallo di tempo assolutamente indistiguibile da una caduta libera. Per chi non lo sapesse caduta libera (o free fall in inglese) è sinonimo di completa assenza di forze resistenti e quindi di completa assenza di struttura portante e quindi in ultima istanza sinonimo di DEMOLIZIONE CONTROLLATA!! Il WTC-7 non sarebbe quindi collassato per un cedimento strutturale ma per una demolizione intenzionale progettata e messa in atto con settimane se non con alcuni mesi di anticipo.
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In contrapposizione a Chandlers molti hanno pubblicato video, con l'evidente scopo di ridicolizzarlo, dimostrarne l'inaffidabilità delle teorie, contestarne i risultati. C'è addirittura chi per sconfessare Chandlers ha misurato tempi di caduta del WTC-7 doppi rispetto a quelli già dubbiamente lunghi dichiarati dal NIST (5,4 secondi) mostrando così poca attitudine all'obiettività ed all'indagine scientifica. Ricordiamo che per fare un paragone congruo con i risultati del NIST occorre misurare il crollo dei soli 18 piani superiori (e non dell'intero edificio), partendo dalla roofline e non dagli attici.
A noi i video di David Chandlers paiono delle vere lezioni di fisica di base. Il linguaggio è tecnico e rigoroso, ma comprensibile già da chi ha conoscenze di scuola superiore (e mastica di inglese). David è chiaro nell'esposizione ed efficace nel ragionamento. Da parte nostra gli esprimiamo i complimenti per il lavoro svolto ed un incoraggiamento a proseguire questa battaglia per la verità. Non dimentichiamo che il dibattito del free fall innescato da Chandlers ha letteralmente costretto il NIST a modificare alcuni passaggi del DRAFT REPORT sul collasso del WTC-7 e ad ammettere ufficialmente nel FINAL REPORT del novembre 2008 un periodo di caduta libera di più di due secondi su un totale di 5,4.
Per chi fosse interessato ad approfondimenti segnaliamo un paio di video su youtube (in inglese !):
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Anche un nostro lavoro è su Youtube. Il risultato è che il crollo si discosta da un free-fall di soli pochi punti percentuali e non del 40%.
Nonostante nel "FINAL REPORT on the collapse of World Trade Center Building 7" (Versione del Novembre 2008 - Pag.44 - 46) il NIST abbia formalmente ammesso un periodo di caduta libera di poco più di due secondi (che sembrano pochi ma su un tempo totale di 5,4 secondi sono molti), esso ha però insistito su alcuni concetti che sviano dalla significatività di questa importante constatazione (a sinistra l'originale, a destra la traduzione):
"The time that the roofline took to fall 18 stories or 73.8m (242ft) was approximately 5.4 s".
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"Il tempo che ha impiegato il profilo del tetto a cadere per 18 piani o 73,8m (242 ft) fu approssimativamente di 5,4 s". (s sta per secondi n.d.r.)
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"The average time for the upper 18 stories to collapse, based on video evidence, was approximately 40 percent longer than the computed free fall time".
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"Il tempo medio impiegato dei 18 piani superiori per collassare, basato su evidenza video, fu approssimativamente il 40 percento più lungo del tempo calcolato per la caduta libera."
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Abbiamo voluto fare le nostre verifiche e vedere con i nostri occhi: il risultato è interessante e siamo lieti di sottoporlo alla comunità scientifica. Vi preghiamo di tenere in considerazione i segg. punti (tanto per confrontare pere con pere e mele con mele):
1 - sia nel nostro video che nel report del NIST, si pone l'attenzione sul tempo di collasso dell'edificio escludendo quindi il crollo degli attici (east and west penthouse) che avviene qualche secondo prima;
2 - sia nel nostro video che nel report del NIST il punto di riferimento superiore dell'edificio è la linea del terrazzo (roofline) e non la sommità degli attici.
3 - sia nel nostro video che nel report del NIST la misura riguarda il crollo del 18 piani superiori equivalenti ad un percorso di 73,8 metri. E' naturale che il tempo di crollo complessivo dell'edificio (alto circa 190 metri) sia maggiore.
1 - sia nel nostro video che nel report del NIST, si pone l'attenzione sul tempo di collasso dell'edificio escludendo quindi il crollo degli attici (east and west penthouse) che avviene qualche secondo prima;
2 - sia nel nostro video che nel report del NIST il punto di riferimento superiore dell'edificio è la linea del terrazzo (roofline) e non la sommità degli attici.
3 - sia nel nostro video che nel report del NIST la misura riguarda il crollo del 18 piani superiori equivalenti ad un percorso di 73,8 metri. E' naturale che il tempo di crollo complessivo dell'edificio (alto circa 190 metri) sia maggiore.
La tremenda velocità di impatto delle torri crollate
Dalle immagini video poco ci si rende conto della tremenda velocità di caduta raggiunta dai grattacieli durante il crollo. Chi poi andasse ad analizzare i documenti del NIST si troverebbe di fronte ad unità di misura di difficile lettura (ft/s, etc).
Vi proponiamo il grafico ufficiale di crollo del WTC-7 con aggiunte le unità a noi più conosciute ovvero Km/h e m/s (Su tale grafico torneremo anche nei capitoli successivi).
Possiamo così renderci contro che il crollo di questo edificio, in cui ciascun piano aveva una superficie grande circa come un campo di calcio, ha raggiunto e superato in pochi secondi la velocità di 110 Km/h (vedi punti di misura U e V).
Vi proponiamo il grafico ufficiale di crollo del WTC-7 con aggiunte le unità a noi più conosciute ovvero Km/h e m/s (Su tale grafico torneremo anche nei capitoli successivi).
Possiamo così renderci contro che il crollo di questo edificio, in cui ciascun piano aveva una superficie grande circa come un campo di calcio, ha raggiunto e superato in pochi secondi la velocità di 110 Km/h (vedi punti di misura U e V).
Vorrei far notare come l'equazione individuata dal NIST (Time derivative of curve fit) si comporti bene per i punti da A a P mentre risulti assolutamente pessima per i punti U e V ai quali la velocità di crollo è considerevolmente più elevata.
IL FREEFALL ESCUSO PER IPOTESI DAL NIST
La complessa equazione usata dal NIST per dimostrare che la caduta è avvenuta con un tempo maggiore del 40% rispetto ad un free-fall (vedi riquadro in alto a sinistra della figura precedente) è basata sull'assunto che all'istante t=0 spostamento, velocità ed accelerazione siano peri a zero. Leggiamo infatti nel report ufficiale del NIST:
Se l'obiettivo del NIST era veramente quello di indagare se si trattasse o meno di free-fall, tale ipotesi è assolutamente bizzarra.
Infatto nel free-fall vengono eliminate, nel senso di rimosse, le strutture portanti di un edificio per farlo cadere con l'accelerazione di gravità.
Nel caso di caduta libera di un qualsiasi oggetto lasciato nel vuoto all'istante t=0 lo spostamento è nullo, la velocità è nulla, MA L'ACCELERAZIONE NON E' NULLA, perché è pari a g, come nel grafico seguente:
Infatto nel free-fall vengono eliminate, nel senso di rimosse, le strutture portanti di un edificio per farlo cadere con l'accelerazione di gravità.
Nel caso di caduta libera di un qualsiasi oggetto lasciato nel vuoto all'istante t=0 lo spostamento è nullo, la velocità è nulla, MA L'ACCELERAZIONE NON E' NULLA, perché è pari a g, come nel grafico seguente:
E' concettualmente sbagliato cercare di investigare un fenomeno, ovvero cercare di capire se ci sia stata o meno caduta libera, se si rappresenta il fenomeno con un'equazione che scarta a priori una delle possibili tesi.
L'argomento è approfondito nella Parte III.
L'argomento è approfondito nella Parte III.
Allegato A. Valori dedotti dal grafico del NIST Fig. 3-15
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