OMELIA DI SUA ECC. MONS. EDUARDO DAVINO
ALLE ESEQUIE DI GIANNA
Carissimi fratelli nel sacerdozio, fratelli e sorelle, verso la conclusione della sua travagliata esistenza Giobbe, superata la prova, esclama: «Quando questa mia pelle sarà consumata, vedrò Dio, io stesso lo vedrò; i miei occhi lo contempleranno non da estraneo».
Potremmo dire che in questa frase di Giobbe è racchiuso il mistero della visione cristiana di quel momento della nostra esistenza che è il passaggio da questa vita alla vita eterna: «I miei occhi lo vedranno non da estraneo».
Siamo qui raccolti per accompagnare all'incontro con il Signore la nostra sorella Gianna e mi piace pensare che a lei ben si addicano queste parole di Giobbe: vedere Iddio con i propri occhi, non da estraneo. E questo accade quando, lungo il cammino della nostra vita, Egli è già stato compagno del nostro itinerario terreno, Egli è stato oggetto della nostra riflessione, è stato oggetto della nostra risposta, come Samuele: «Mi hai chiamato, Signore? Eccomi!».
Nei disegni di Dio da tutta l'eternità Iddio stesso, per ognuno di noi, ha concepito un programma, ad ognuno di noi ha affidato un compito, per ognuno di noi ha prefigurato un momento nel quale noi sentiamo come l'apostolo diceva: «io non posso non parlare, io non posso non proclamare ciò che i miei occhi hanno veduto».
Ecco carissimi fratelli, per contemplare nel Cielo Iddio non da estraneo è necessario aver contemplato Iddio stesso durante la nostra vita nella riflessione, nella meditazione, nell'ascolto della sua parola. Per ognuno di noi il Signore insistentemente ripete un invito, il Signore insistentemente chiama ciascuno di noi a svolgere un compito. La nostra sorella Gianna anch'essa ha sentito questa parola del Signore: proclamare al mondo intero che Maria, per disegno di Dio, Madre di Dio e Madre dell'uomo, è la strada - come Paolo VI stesso proclama - che conduce a Cristo perché il Signore ha voluto che Cristo arrivasse a noi attraverso Maria e da Maria noi possiamo ripartire per arrivare a Lui perché Maria è la strada sicura, la devozione sincera, la devozione autentica, la devozione di chi raccoglie l'invito che promana dalle poche parole che Maria ha detto, l'invito che promana dal suo esempio luminoso, dalla sua vita; la devozione autentica a Maria è veramente via alla salvezza!
Noi siamo sicuri che la nostra sorella Gianna a compimento della sua giornata terrena, a compimento della missione che Iddio per lei ha concepito, è stata accompagnata da Maria all'incontro con il Figlio e ha potuto contemplare Cristo nella gloria della sua divinità, ha potuto contemplare la Trinità beata con occhi non da estraneo perché la familiarità con Dio accompagnata da Maria è stato un momento essenziale della sua vita.
Raccogliamoci nella preghiera, raccogliamoci nella riflessione per ascoltare oggi, ognuno di noi, quel messaggio che certamente il Signore vorrà far ascoltare.
Siamo tutti uniti a Maria, Madre di Dio e Madre dell'uomo, Onnipotente per grazia, nostra Sorella perché creatura come noi, sia pure immune dal peccato, perché Maria ci accompagnerà certamente. Ascoltiamo che cosa Ella ci dice. Potremmo sapere in generale e Maria ci ripeterà quello che diceva ai servi alle nozze di Cana: "Fate quello che vi dirà".
Maria ai piedi della Croce ci ripete l'offerta della nostra vita, del nostro impegno, della severità del nostro comportamento secondo il suo esempio. É la strada per arrivare a Cristo, è la strada che Gianna con la sua parola, con il suo esempio, col sacrificio della sua vita ha voluto lasciarci perché potessimo anche noi essere incoraggiati in questo cammino, il cammino della santità. Cammino non facile, cammino che esige sacrificio, ma cammino che è possibile perché la forza di Dio, la forza dello Spirito Santo ci accompagna in ogni momento; e in Cielo Maria prega per noi perché il Padre ascolti sempre le nostre invocazioni, fortifichi i nostri sforzi, conforti la nostra debolezza, dia a tutti speranza, quella speranza cristiana che non delude proprio perché fondata sul messaggio di Gesù: «Il Padre vi ama, per questo io sono venuto. Osservate i miei comandamenti, Il Padre mio continuerà ad amarvi».
E così sia!
Mons. Eduardo Davino (1929 - 2011)
Domenica 19 gennaio 2003 - ore 11.00
(c) 2003-2015 Tutti i diritti riservati al "Movimento Mariano Betania".
Palestrina (RM)
Vietata la riproduzione anche parziale di testi e foto.
Potremmo dire che in questa frase di Giobbe è racchiuso il mistero della visione cristiana di quel momento della nostra esistenza che è il passaggio da questa vita alla vita eterna: «I miei occhi lo vedranno non da estraneo».
Siamo qui raccolti per accompagnare all'incontro con il Signore la nostra sorella Gianna e mi piace pensare che a lei ben si addicano queste parole di Giobbe: vedere Iddio con i propri occhi, non da estraneo. E questo accade quando, lungo il cammino della nostra vita, Egli è già stato compagno del nostro itinerario terreno, Egli è stato oggetto della nostra riflessione, è stato oggetto della nostra risposta, come Samuele: «Mi hai chiamato, Signore? Eccomi!».
Nei disegni di Dio da tutta l'eternità Iddio stesso, per ognuno di noi, ha concepito un programma, ad ognuno di noi ha affidato un compito, per ognuno di noi ha prefigurato un momento nel quale noi sentiamo come l'apostolo diceva: «io non posso non parlare, io non posso non proclamare ciò che i miei occhi hanno veduto».
Ecco carissimi fratelli, per contemplare nel Cielo Iddio non da estraneo è necessario aver contemplato Iddio stesso durante la nostra vita nella riflessione, nella meditazione, nell'ascolto della sua parola. Per ognuno di noi il Signore insistentemente ripete un invito, il Signore insistentemente chiama ciascuno di noi a svolgere un compito. La nostra sorella Gianna anch'essa ha sentito questa parola del Signore: proclamare al mondo intero che Maria, per disegno di Dio, Madre di Dio e Madre dell'uomo, è la strada - come Paolo VI stesso proclama - che conduce a Cristo perché il Signore ha voluto che Cristo arrivasse a noi attraverso Maria e da Maria noi possiamo ripartire per arrivare a Lui perché Maria è la strada sicura, la devozione sincera, la devozione autentica, la devozione di chi raccoglie l'invito che promana dalle poche parole che Maria ha detto, l'invito che promana dal suo esempio luminoso, dalla sua vita; la devozione autentica a Maria è veramente via alla salvezza!
Noi siamo sicuri che la nostra sorella Gianna a compimento della sua giornata terrena, a compimento della missione che Iddio per lei ha concepito, è stata accompagnata da Maria all'incontro con il Figlio e ha potuto contemplare Cristo nella gloria della sua divinità, ha potuto contemplare la Trinità beata con occhi non da estraneo perché la familiarità con Dio accompagnata da Maria è stato un momento essenziale della sua vita.
Raccogliamoci nella preghiera, raccogliamoci nella riflessione per ascoltare oggi, ognuno di noi, quel messaggio che certamente il Signore vorrà far ascoltare.
Siamo tutti uniti a Maria, Madre di Dio e Madre dell'uomo, Onnipotente per grazia, nostra Sorella perché creatura come noi, sia pure immune dal peccato, perché Maria ci accompagnerà certamente. Ascoltiamo che cosa Ella ci dice. Potremmo sapere in generale e Maria ci ripeterà quello che diceva ai servi alle nozze di Cana: "Fate quello che vi dirà".
Maria ai piedi della Croce ci ripete l'offerta della nostra vita, del nostro impegno, della severità del nostro comportamento secondo il suo esempio. É la strada per arrivare a Cristo, è la strada che Gianna con la sua parola, con il suo esempio, col sacrificio della sua vita ha voluto lasciarci perché potessimo anche noi essere incoraggiati in questo cammino, il cammino della santità. Cammino non facile, cammino che esige sacrificio, ma cammino che è possibile perché la forza di Dio, la forza dello Spirito Santo ci accompagna in ogni momento; e in Cielo Maria prega per noi perché il Padre ascolti sempre le nostre invocazioni, fortifichi i nostri sforzi, conforti la nostra debolezza, dia a tutti speranza, quella speranza cristiana che non delude proprio perché fondata sul messaggio di Gesù: «Il Padre vi ama, per questo io sono venuto. Osservate i miei comandamenti, Il Padre mio continuerà ad amarvi».
E così sia!
Mons. Eduardo Davino (1929 - 2011)
Domenica 19 gennaio 2003 - ore 11.00
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